Terre Incognite
Disegni 1976-1981
La meraviglia che ci colse alla vista dei primi paesaggi, nell’infanzia, somiglia alla meraviglia degli esploratori. Ne possiede la stessa portata di verità.
“L’acqua era trasparente, come il cristallo, e mai potrò scordarmi le bellezze svariate di quel panorama sottomarino! Enormi masse globose di madrepore, …coprivano il fondo sparsi nel modo più pittoresco; le loro superficie erano coperte dagli animaletti actiniformi di quelle ricche colonie, ogni specie spiccante per qualche vivissimo colore che nessuna tavolozza potrebbe mai imitare… Tra le grandi madrepore… incastrata tra le masse notai una gigantesca Tridacna, che poteva avere un metro di diametro, e tra le cui valve semi-aperte a margini sinuosi, sporgeva il pallio di un azzurro intenso. Qua e là sorgevano cespugli di rosse gorgonie, le cui fronde reticolate si allargavano spesso come enormi ventagli”
da Giglioli, 1875; in “Esploratori perduti” di Stefano Mazzotti, 2011
La mia casa azzurra sulla stradina bianca